Cheppie day 3, pt.2

Al ritorno dalla pescata con i metal lipless di cui vi ho raccontato la scorsa volta, mi sono fermato al bojo per pescare un po' con la seconda canna che mi ero portato. Volevo vedere come rispondeva l'Aria64S con questi pesci. Prendo il posto più scrauso sotto la cascata, dove gli altri neanche avevano voglia di pescare, osservo un poco come pescano e capisco che lì per prenderle il cucchiaino deve partire abbastanza vicino al fondo. Le persone che di fianco lanciavano ed iniziavano a recuperare a palla non appena l'artificiale toccava l'acqua non prendevano molti pesci, a meno che non montassero cucchiaini molto pesanti, cosa che io non volevo fare pescando con una canna da massimo 10g. Inoltre usare canne più pesanti per me vuol dire anche godersi meno la cattura.

Lanciare verso la cascata, quindi a monte, e lasciar cadere l'esca con il filo leggermente in tensione in modo da capire quando si sfioravano le prime rocce del fondo per poi iniziare un recupero spedito è stata la scelta vincente. Nemmeno  5 metri ed il pesce attaccava.

Sembra una banalità, ma mettersi 5 minuti ad osservare il posto, osservare come pescano le altre persone, capire le correnti ed ipotizzare dove può localizzarsi il pesce può aiutare tantissimo. Vi assicuro che altrimenti, lanciando e recuperando senza criterio, i pesci si sarebbero fatti vedere forse solo per una botta di fortuna. Facendosi le domande giuste e provando in punti precisi, in particolare provando a far passare l'esca in punti precisi, le catture possono arrivare con molta più facilità. Così ho potuto divertirmi molto con l'ARIA e posso dire che non ha avuto nessun problema a gestire pesci, in alcuni casi anche importanti, nonostante la forza di queste frecce argentate e la forza della corrente del fiume. Golden mean ARIA, cimino solid per cogliere il fondo prima di lasciarci definitivamente giù l'esca e guadino a portata di mano mi hanno fatto passare gli ultimi 20' in pieno divertimento.