SINPAA, new entry delle offshore zenaq
Non sono riuscito a resistere. Appena ho saputo che c'era una SINPAA in uno dei negozi nelle vicinanze mi sono fionato a vederla. Non ho nemmeno aspettato di r andare in azienda, al primo gioorno a casa dal lavoro sono montato in macchina e sono arrivato da Pesca Sport di Nicola Bugno, ho atteso fin che non ha aperto e sono andato a godermi questa novità.
Il primo impatto è stato diverso da come me lo aspettavo (ero scettico, lo ammetto, anche se mi fido ciecamente di Zenaq). Non è come l'eccezionale Tobizo 86-110, sebbene copra un range di esche e trecciato simile. Sicuramente è più nervosetta, più adatta ad un mulinello di taglia 14000 come prima impressione.
Non manca niente dei modelli precedenti, c'è il grip esagonale, le rifiniture sobrie ma anche accattivanti, la potenza di un fusto che è studiato per insidiare pesci importanti minimizzando la fatica, le legature rinforzate alla base per permettere di affrontare al meglio gli sforzi ed alleggerite punta della canna in modo da garantire al meglio la gestione delle esche.
La SINPAA, a mio avviso, trova subit nel panorama Italiano già un posto che non era così scontato: ci siamo tutti resi conto che per il re dei nostri mari spesso e volentieri un mulinello di taglia 14000 basta e avanza, ma la canna ideale pre un mulinello così mancava. La forza di questa canna sta proprio qua: è nata per cercare la "ricciola" (hiramasa in realtà) da record ed è anche l'attrezzo ideale per affrontare in modo leggero e contenuto un pesce importante come il nostro tonno rosso. Leggero nel senso che tutta la forza si concentra nello sfruttare l'attrezzatura e non nel sorreggerla (un kg o mezzo kg in fase di lancio o nei combattimenti si fanno sentire a fine giornata)
Come la si prende in mano traspare proprio questa sensazione: la voglia di spingersi oltre i propri limiti. Passatemi la frase, ma questa signorina vi farà capire subito che non contano le dimensioni, ma conta come la si usa.